lunedì 2 maggio 2011
Quote del giorno
"Detestavo quel tipo di scopata, il sesso alla Los Angeles, Bel Air, Hollywood, Malibu, Laguna Beach. Sconosciuti all'inizio sconosciuti alla fine, una palestra di corpi senza nome che si masturbavano a vicenda. La gente priva di morale si considerava spesso più libera, ma invece di solito mancava della capacità di amare, di provare sentimenti. E così si davano alla scopata facile. Morti che scopavano altri morti. Giochi senza rischio e senza umorismo, cadaveri che scopavano cadaveri. La morale era restrittiva, ma si fondava sull'esperienza umana nei secoli. Un certo tipo di morale tendeva a mantenere gli uomini in schiavitù nelle fabbriche, nelle chiese, fedeli allo stato. Altri tipi di morale erano semplicemnete questione di buon senso. La morale era come un giardino pieno di frutta avvelenata e frutta buona. Bisognava sapere quale scegliere e mangiare, e quale lasciare."
martedì 19 aprile 2011
Io sono il capitano della mia anima
"Dal profondo della notte che mi avvolge, buia come il pozzo più profondo
che va da un polo all'altro, ringrazio quali che siano gli dei per
la mia inconquistabile anima.
Nella morsa della circostanze, non mi sono tirato indietro, nè ho pianto.
Sotto i colpi d'ascia della sorte, il mio capo sanguina, ma non si china.
Più in là, questo luogo di rabbia e lacrime
appare minaccioso ma l'orrore delle ombre,
e anche la minaccia degli anni non mi trova, e non mi troverà spaventato.
Non importa quanto sia stretta la porta...
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino.
Io sono il capitano della mia anima."
William Ernest Henley
So che i miei genitori e forse alcuni dei miei amici non mi capiscono. Probabilmente anche i miei compagni d'allenamento si fanno qualche domanda vedendomi andare a combattere e perdere. Forse non ho l'attitudine, forse sto sprecando tempo, ma lottare è l'unica cosa che mi renda veramente felice, il mio piccolo spazio di libertà, il mio angolo di mondo; con le leve e gli strangolamenti, con i pugni e i calci, non importa, lottare per me è tutto.
venerdì 15 aprile 2011
sabato 29 gennaio 2011
Progressi
venerdì 28 gennaio 2011
Ostacolo
Ho ricominciato a provarci, succede quando lascio questioni irrisolte nella mia vita.
Mi ritrovo in un bosco verde, soleggiato, gli alberi sono altissimi e quasi non posso vederne le cime. I cespugli sono raggrupati in infiniti intrecci, blocchi di foglie e rami intricati e spinosi che mi chiudono la vista verso spazi più vasti.
Sento i miei piedi che pestano il suolo e i fili d'erba che morbidamente si piegano in tutte le direzioni assecondando il peso dei miei passi.
Accarezzo un tronco e lo sento ruvido come se fossi lì, annuso una margherita, ne strappo il gambo e avverto la linfa vitale che mi bagna le dita e si sparge nell'aria intorno a me emanando un ultimo aroma duraturo.
Non sento quasi più il corpo, avverto solo le dita e il mio respiro debole, mi sembra di sprofondare nel letto e di non avere più alcun muscolo.
Improvvisamente, mi vedo come la reincarnazione di un crociato in cotta di maglia bruna, poi tutto sfuma e ho in testa un elmo corinzio che mi soffoca e mi toglie gran parte della visuale laterale. A fatica vedo che il mio corpo è coperto da una corazza muscolata, lo spallaccio sinistro è a forma di testa di Gorgone. Nella mano sinistra imbraccio uno scudo circolare, non ne sento il peso, su di esso è impresso il simbolo della stella Argeade. Tutto diventa instabile, non riesco a stringere la spada tra le dita.
Il nemico che è innanzi a me ha il mio volto del passato, non so se l'ho deciso io perchè tutto inizia a sfuggire al mio controllo; voglio affrontarlo e ucciderlo ma non ci riesco.
Inizia a farmi male la testa e l'intero mondo che vedo vortica velocemente, vibra, diventa sfocato.
Frustrato torno alla realtà e sento che non riuscirò ad andare avanti finchè non avrò sconfitto il mio avversario.
Mi ritrovo in un bosco verde, soleggiato, gli alberi sono altissimi e quasi non posso vederne le cime. I cespugli sono raggrupati in infiniti intrecci, blocchi di foglie e rami intricati e spinosi che mi chiudono la vista verso spazi più vasti.
Sento i miei piedi che pestano il suolo e i fili d'erba che morbidamente si piegano in tutte le direzioni assecondando il peso dei miei passi.
Accarezzo un tronco e lo sento ruvido come se fossi lì, annuso una margherita, ne strappo il gambo e avverto la linfa vitale che mi bagna le dita e si sparge nell'aria intorno a me emanando un ultimo aroma duraturo.
Non sento quasi più il corpo, avverto solo le dita e il mio respiro debole, mi sembra di sprofondare nel letto e di non avere più alcun muscolo.
Improvvisamente, mi vedo come la reincarnazione di un crociato in cotta di maglia bruna, poi tutto sfuma e ho in testa un elmo corinzio che mi soffoca e mi toglie gran parte della visuale laterale. A fatica vedo che il mio corpo è coperto da una corazza muscolata, lo spallaccio sinistro è a forma di testa di Gorgone. Nella mano sinistra imbraccio uno scudo circolare, non ne sento il peso, su di esso è impresso il simbolo della stella Argeade. Tutto diventa instabile, non riesco a stringere la spada tra le dita.
Il nemico che è innanzi a me ha il mio volto del passato, non so se l'ho deciso io perchè tutto inizia a sfuggire al mio controllo; voglio affrontarlo e ucciderlo ma non ci riesco.
Inizia a farmi male la testa e l'intero mondo che vedo vortica velocemente, vibra, diventa sfocato.
Frustrato torno alla realtà e sento che non riuscirò ad andare avanti finchè non avrò sconfitto il mio avversario.
lunedì 27 dicembre 2010
venerdì 10 dicembre 2010
I video del Milano Jiu Jitsu Challenge
L'inizio, quando ero ancora fresco e concentrato:
la fame:
a un'ora dalla lotta:
La sconfitta lampo, provo un armlock ma l'avversario mi schiaccia e fa battere:
la fame:
a un'ora dalla lotta:
La sconfitta lampo, provo un armlock ma l'avversario mi schiaccia e fa battere:
Iscriviti a:
Post (Atom)